Pavel Durov, il fondatore di Telegram, è stato arrestato all’aeroporto di Le Bourget, vicino a Parigi. Durov, conosciuto come uno dei più enigmatici miliardari della tecnologia, era appena atterrato con il suo jet privato quando la polizia francese lo ha fermato. L’arresto è avvenuto nell’ambito di un’indagine preliminare sulla sua piattaforma di messaggistica, accusata di mancanza di moderazione e di aver favorito la proliferazione di attività criminali.
Il Genio Dietro Telegram
Nato nel 1984, Pavel Durov ha fondato Telegram nel 2013 insieme al fratello Nikolai. La piattaforma è rapidamente cresciuta, raggiungendo un miliardo di utenti in tutto il mondo. Telegram è nota per la sua politica di libertà di espressione e per la quasi totale assenza di moderazione, che la rende uno strumento prezioso per accedere a informazioni non censurate. Tuttavia, questa libertà ha avuto un costo. La mancanza di controllo ha permesso la nascita di gruppi e canali dedicati a pratiche illegali, dall’organizzazione di attacchi hacker alla diffusione di materiale illecito.
Un Miliardario in Fuga
Il patrimonio di Durov è stimato da Forbes in circa 15,5 miliardi di dollari, ma la sua ricchezza non lo ha mai protetto dalle tensioni con i governi. Dopo aver rifiutato di collaborare con il Cremlino per chiudere canali utilizzati dagli oppositori di Vladimir Putin, Durov è stato costretto a lasciare la Russia nel 2014. Da allora, ha spostato la sede di Telegram in diverse città, tra cui Berlino, Londra, Singapore, San Francisco e Dubai, in una continua fuga dalle autorità.
L’Arresto e le Conseguenze
L’arresto di Durov solleva molte domande sul futuro di Telegram e del suo fondatore. Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato di essere in contatto con l’ambasciata in Francia per ottenere il rilascio di Durov, un fatto sorprendente dato il passato burrascoso tra Durov e il Cremlino. Nonostante le tensioni, Telegram rimane una delle poche piattaforme in Russia dove è possibile accedere a informazioni non filtrate.
Il destino di Durov è incerto, e con lui, quello di Telegram, una piattaforma che, pur essendo una delle più potenti fonti di informazione libera, deve ora affrontare le accuse legali che potrebbero cambiarne per sempre il volto.