Negli ultimi tre mesi, l’aeroporto di Malpensa è diventato uno dei principali teatri di scontri tra i trafficanti di droga e le forze dell’ordine. Dal mese di giugno ad agosto, la Guardia di Finanza di Varese ha sequestrato ben 304 chili di sostanze stupefacenti, pari a quasi un quintale di droga al mese. Gli agenti hanno arrestato otto corrieri e denunciato cinque passeggeri a piede libero. Le operazioni, che hanno coinvolto voli provenienti da Sudamerica, Africa e Asia, rivelano un quadro sempre più complesso di metodi e tecniche adottate dai trafficanti per eludere i controlli doganali.
Il piano dei trafficanti: dall’altra parte del mondo a Malpensa
I trafficanti di droga non si fermano mai e la loro creatività sembra essere inesauribile. Tuttavia, le forze dell’ordine, con l’ausilio di tecnologie avanzate e cani antidroga, sono costantemente impegnate a intercettare i carichi illeciti. Gli agenti della Guardia di Finanza hanno rilevato che uno dei metodi più utilizzati dai narcos consiste nel nascondere cocaina ed eroina all’interno di doppi fondi creati nei bagagli, oppure in contenitori alimentari o prodotti per la cura personale.
Nei tre mesi estivi, le fiamme gialle hanno arrestato cinque persone provenienti da Brasile, Perù, Pakistan e Nigeria, tutte accusate di trasportare cocaina con questo metodo. Il lavoro minuzioso dei controlli aeroportuali ha portato alla scoperta di carichi nascosti in bottiglie, tubetti di cosmetici e persino in alimenti. Ma l’inventiva dei trafficanti non si ferma qui.
Il pericoloso ruolo dei corrieri ovulatori
Uno dei metodi più rischiosi per il trasporto di droga è quello che coinvolge i cosiddetti corrieri ovulatori. Questi individui accettano di ingerire sacchetti pieni di droga, un metodo che comporta rischi altissimi per la loro salute. Nell’operazione estiva a Malpensa, tre corrieri provenienti da Perù, Gambia e Pakistan sono stati fermati e arrestati. Il loro compito era quello di ingerire ovuli di cocaina per passare inosservati ai controlli aeroportuali.
Questa pratica, purtroppo, continua a essere diffusa tra i trafficanti di droga, nonostante le conseguenze letali che può avere per i corrieri stessi. Ogni anno, numerosi casi di overdose o decesso si verificano a causa della rottura degli ovuli all’interno del corpo durante i lunghi viaggi.
Droga nascosta nel rum e bagagli smarriti
Un altro caso singolare riguarda un carico di cocaina nascosto in una bottiglia di rum. Grazie all’aiuto dei cani antidroga, la Guardia di Finanza è riuscita a individuare la droga nascosta all’interno della bottiglia mentre controllava i bagagli sotto bordo. Il carico era ben occultato, ma il fiuto infallibile degli animali ha permesso il sequestro della sostanza e l’arresto del corriere responsabile.
Ma i trafficanti non si limitano a trasportare droga solo nei bagagli sotto il loro controllo. Uno degli episodi più recenti riguarda il rinvenimento di un sacco contenente “tusi”, una droga sintetica nota come cocaina rosa per via della sua caratteristica colorazione. Questo particolare carico era stato abbandonato tra i bagagli smarriti. La Guardia di Finanza ha quindi deciso di effettuare una consegna controllata, aspettando che il corriere venisse a ritirare la droga per arrestarlo.
La crescita del traffico di sostanze sintetiche
Negli ultimi anni, il mercato delle droghe sintetiche è in forte crescita. Sostanze come il tusi, un mix di stupefacenti chimici con effetti psicoattivi, sono sempre più diffuse e trovano terreno fertile tra i consumatori. Le autorità italiane hanno registrato un incremento dei sequestri di questo tipo di droga, che viene spesso trasportata in Europa attraverso i principali aeroporti internazionali come Malpensa.
In particolare, i trafficanti cercano di eludere i controlli sfruttando vie meno battute o utilizzando corrieri che non sembrano sospetti. Tuttavia, le forze dell’ordine italiane sono riuscite a intercettare numerosi carichi, prevenendo la distribuzione sul mercato di quantità significative di droga sintetica, che ha effetti devastanti sui consumatori.
Un problema globale che colpisce localmente
L’aeroporto di Malpensa rappresenta una delle principali porte di ingresso per il traffico di droga in Italia. Le rotte monitorate dalle forze dell’ordine provengono principalmente dal Sudamerica, dall’Africa e dall’Asia, aree del mondo da sempre legate al narcotraffico. Nonostante i sequestri regolari e gli arresti, il traffico di droga continua a essere un problema globale che ha effetti diretti anche a livello locale.
Gli sforzi della Guardia di Finanza, insieme alla cooperazione internazionale tra forze di polizia, sono fondamentali per contrastare questo fenomeno. I numeri parlano chiaro: solo nei tre mesi estivi, le operazioni a Malpensa hanno portato a sequestrare una quantità di droga impressionante, ma la lotta è tutt’altro che finita.
Le operazioni svolte all’aeroporto di Malpensa dimostrano quanto sia complesso e articolato il traffico di droga internazionale. In soli tre mesi, le autorità sono riuscite a fermare un flusso di oltre 300 chili di sostanze stupefacenti, sequestrando cocaina, eroina e droghe sintetiche. I metodi dei trafficanti diventano sempre più sofisticati, ma la determinazione delle forze dell’ordine, sostenute da tecnologie all’avanguardia e unità cinofile, rappresenta una barriera fondamentale contro l’espansione del narcotraffico.
Ogni operazione conclusa con successo è un passo avanti nella lotta per fermare l’ingresso di droga nel Paese, proteggendo così la salute e la sicurezza dei cittadini.