Il TAR Lombardia ha recentemente accolto le esigenze dei pubblici esercizi di Milano, dando un segnale positivo agli imprenditori che operano nelle zone della movida. La decisione è stata presa in sede cautelare, dove il tribunale amministrativo ha ritenuto “apprezzabili favorevolmente” le argomentazioni presentate dai ricorrenti.
La Questione dell’Ordinanza Restrittiva
Il Comune di Milano aveva emesso un’ordinanza sindacale che regolamenta gli orari dell’asporto e dei dehors nelle zone della movida. Questa ordinanza, in vigore fino al 4 novembre, limita l’utilizzo dei plateatici fino all’una di notte nei giorni feriali e fino alle due di notte nei festivi. Inoltre, vieta la vendita e somministrazione per asporto delle bevande alcoliche dalla mezzanotte fino alle 6 del mattino.
Il Ricorso e l’Intervento di Confcommercio
Diversi imprenditori milanesi, sostenuti da Confcommercio Milano, hanno presentato un ricorso al TAR Lombardia, chiedendo l’annullamento e la sospensione dell’ordinanza. Secondo Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, “i giudici amministrativi hanno ritenuto apprezzabili favorevolmente le argomentazioni dei ricorrenti.” Questa decisione fa ora riflettere il Comune di Milano sull’opportunità di proseguire con un provvedimento che, secondo Barbieri, danneggia le imprese.
Prossimi Passi e Implicazioni
Il TAR ha fissato la data dell’udienza pubblica per il 6 febbraio, dove si discuterà il merito del ricorso. Durante questo giudizio, verranno valutati anche i danni economici che le imprese ricorrenti stanno subendo a causa delle restrizioni attuali. Marco Barbieri ha sottolineato l’importanza di questa udienza, sperando che possa portare a una decisione definitiva che tenga conto delle difficoltà economiche delle attività coinvolte.
Riflessioni Future
La pronuncia del TAR rappresenta un passo significativo per gli esercenti milanesi, che vedono finalmente una luce di speranza dopo mesi di difficoltà. La situazione attuale invita il Comune a riconsiderare le proprie scelte, valutando l’impatto economico delle ordinanze sulle attività locali. La speranza è che si possa trovare un equilibrio tra la necessità di regolamentare la movida e il supporto alle imprese che ne sono il cuore pulsante.
In attesa dell’udienza di febbraio, gli imprenditori rimangono in bilico, con la speranza che la giustizia possa riconoscere le loro esigenze e contribuire a ristabilire un clima di serenità per tutti gli operatori del settore.