Un recente sondaggio flash condotto da Confcommercio Milano ha messo in luce un chiaro rifiuto all’introduzione del pagamento per l’Area C anche durante i weekend. Con 549 imprese che hanno partecipato in un solo giorno, i dati elaborati dall’Ufficio Studi mostrano un forte dissenso contro questa proposta, che l’89,3% degli intervistati considera inaccettabile.
L’Opinione delle Imprese di Milano
La domanda posta nel sondaggio riguardava l’opzione di estendere il pagamento dell’Area C anche il sabato e la domenica. La risposta è stata decisamente negativa, con solo il 10,7% delle imprese favorevoli. Tra le motivazioni per cui il Comune potrebbe considerare questa misura, si indicava l’intento di mettere ordine nel bilancio comunale, ma il malcontento prevalente suggerisce che molte imprese non vedono questa soluzione come vantaggiosa.
Conseguenze Temute
Le preoccupazioni principali espresse dalle imprese riguardano diversi aspetti chiave:
- Danno alle Attività Commerciali (77%): Le imprese temono che l’estensione del pagamento dell’Area C anche nel weekend avrà un impatto negativo significativo sulle loro attività. Questa misura potrebbe ridurre il numero di clienti, colpendo duramente il commercio al dettaglio e altri settori.
- Perdita di Attrattività del Centro Città (65%): Un altro timore espresso è che il centro città possa perdere il suo fascino e la sua vivibilità, scoraggiando visitatori e turisti. Questo effetto potrebbe avere ripercussioni anche sul turismo e sulla ristorazione, due settori già provati dalla crisi.
- Peggioramento del Traffico nelle Zone Esterne (62%): C’è anche la preoccupazione che il pagamento dell’Area C nei weekend potrebbe spostare il traffico verso le zone esterne, peggiorando la situazione del traffico in aree non coperte da questa misura.
Solo il 19% delle imprese ritiene che l’introduzione del pagamento dell’Area C nel weekend potrebbe portare a una diminuzione del traffico e un miglioramento della vivibilità.
Opposizione alla Differenziazione dei Costi per i Suv
Un’altra questione controversa è la proposta di differenziare le tariffe per la sosta dei Suv. Anche in questo caso, l’opposizione è prevalente, con il 75,3% delle imprese contrarie a tale misura. Questo suggerisce un’opposizione diffusa a politiche che potrebbero ulteriormente penalizzare le imprese e i cittadini.
Mobilità e Olimpiadi Milano-Cortina 2026
Il sondaggio ha incluso anche una domanda sul futuro della mobilità in vista delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. Il 88,9% delle imprese ha espresso un deciso no all’implementazione di ulteriori divieti e vincoli ambientali, suggerendo che tali misure potrebbero compromettere le opportunità legate agli eventi olimpici. Solo l’11,1% degli intervistati è favorevole a tali restrizioni.
Commenti dei Rappresentanti
Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, ha sottolineato l’importanza dei risultati del sondaggio. “Far pagare l’Area C nel weekend è sbagliato perché penalizza le imprese, colpisce i cittadini e incide negativamente sull’attrattività di Milano. Bene fa il Comune a puntare sul trasporto pubblico, ma fare cassa indistintamente non è certo la strategia giusta. Riteniamo più corretti interventi mirati come, ad esempio, l’applicazione di tariffe maggiori su tratte precise (da Linate a San Babila). E chiara è anche l’indicazione che emerge dal sondaggio di non insistere con continui divieti e vincoli sulla mobilità. Le Olimpiadi Milano Cortina sono vicine e sarebbe un autogol perdere in parte questa straordinaria opportunità per il nostro territorio”.
Simonpaolo Buongiardino, presidente di Assomobilità, ha aggiunto: “L’indagine svolta ha confermato quanto da tempo andiamo dicendo rispetto alla contrarietà del sistema imprenditoriale milanese su questo inasprimento di Area C che danneggerà le nostre attività e penalizzerà gli utenti”.
Conclusioni
Il sondaggio di Confcommercio Milano offre un quadro chiaro delle preoccupazioni delle imprese riguardo all’estensione del pagamento dell’Area C nel weekend e ad altre misure di mobilità. La risposta negativa da parte della maggioranza degli intervistati suggerisce la necessità di considerare alternative che possano bilanciare le esigenze finanziarie del Comune con il benessere delle attività commerciali e la vivibilità della città. Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, è cruciale adottare politiche che possano supportare la crescita economica e mantenere l’attrattività di Milano come destinazione chiave.